Assunzioni agevolate
Un’assunzione su quattro nel 2021 ricorre agli gli sgravi contributivi e ciò costituisce, oltre che una riduzione dei costi a carico delle imprese, motore trainante per la ripresa del mercato del lavoro. Prima fra tutte le agevolazioni quella rivolta alle aziende con sede al Sud Italia (la cosiddetta “Decontribuzione Sud” attualmente autorizzata fino al 31/12/2021. Pertanto, la decontribuzione per agevolare il lavoro al Sud, in assenza di un accordo con la Commissione europea, scadrà a fine anno!
Agevolazione operativa per gli Under 36
Il 7/10/2021 è stato pubblicato dall’INPS il messaggio n. 3389 con il quale l’Ente ha reso operativo l’incentivo in favore dei giovani lavoratori Under 36, introdotto dalla Legge di Bilancio 2021, per le assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel 2021 (dal 1/01/2021 al 31/12/2021), a valle dell’autorizzazione della Commissione Europea. Per le assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato che verranno. Per le assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato effettuate dal mese di gennaio 2021 al mese di settembre 2021, i datori di lavoro dovranno attivarsi con il recupero con i flussi di competenza dei mesi di settembre, ottobre e novembre 2021.
Green Pass obbligatorio dal 15 ottobre
I nuovi obblighi previsti dal decreto legge 127/2021 coinvolgono tanto i datori di lavoro che i lavoratori che sono chiamati a prestare la massima attenzione e diligenza. Tanto i datori di lavoro quanto i lavoratori, infatti, possono subire sanzioni rilevanti in caso di mancato svolgimento dei compiti che sono assegnati dalle nuove regole. Il primo soggetto dovrà adoperarsi al fine di porre in essere, entro il 15/10/2021, tutti gli strumenti utili a pianificare una verifica quotidiana, anche a campione, del possesso del Green Pass da parte dei propri lavoratori all’atto dell’accesso alla propria sede lavorativa, assegnando le deleghe ai soggetti che in concreto svolgeranno le verifiche. Per chi non prenderà sul serio questi impegni, il Dl 127/2021 introduce una sanzione amministrativa da un minimo di 400 a un massimo di 1.000 euro (importo che raddoppia in caso di violazioni reiterate). Anche il lavoratore è tenuto a partecipare con diligenza al nuovo meccanismo: per chi non farà il proprio dovere, sono previste due tipologie di sanzioni. La prima è interna al rapporto di lavoro: chi si presenta senza green pass è considerato assente ingiustificato sino alla presentazione del certificato verde e durante l’assenza non ha diritto a percepire nessuna forma di retribuzione, compenso o emolumento, scomparso ogni riferimento alla sospensione e non sono previste sanzioni disciplinari e viene riconosciuto il diritto alla conservazione del posto al lavoratore privo di green pass.
Più spazio alla Contrattazione Collettiva
L’apertura alla contrattazione collettiva che ha dato spazio alle intese collettive sulle causali non è da considerarsi di poco conto ma frutto della acquisita consapevolezza che le rigidità sui rapporti a termine, lungi dall’incrementare i rapporti a tempo indeterminato, nuocciono all’occupazione nella sua totalità. Un colpo al cuore per il Decreto Dignità che vede venir meno uno dei pilastri fondanti la sua riforma: il sistema delle causali. Ci si aspettano dunque delle novità relativamente alla disciplina che regolamenta il mercato del lavoro, in primis sull’ampliamento della durata dei contratti a termine nonché su tutta una serie di condizioni (stop&Go, limiti di contingentamento e altro) che ancora oggi rappresentano un freno alla flessibilità del mercato del lavoro che è requisito fondamentale in un epoca in frenetica, talvolta isterica, mutazione come quella che stiamo vivendo.